Scuola dell’infanzia “Antonio D’Arliano” (“I.C. Don Lorenzo Milani”) – Testing phase

Durante la fase di sperimentazione del E4E Teachers Tool kit, il team docenti ha ritenuto necessario aggiungere due attività per fornire un input di partenza a cui allacciare le successive. Durante l’attuazione del percorso, vista l’età dei soggetti destinatari, sono state apportate alcune modifiche per rendere il tutto più fruibile. Le modifiche attuate riguardano principalmente le modalità di riflessione (es: I termini con cui sono state poste alcune domande) per far sì che I bambini si sentissero liberi da ogni condizionamento e da ogni giudizio.
– Questionario conoscitivo iniziale: dalle risposte dei bambini emerge che nella libera scelta di un gioco i maschi hanno preferito un macchinina (o simili) e le femmine le bambole. I bambini hanno categorizzato giochi maschili e femminili, si evince quindi che esiste il preconcetto ma che poi questo non si attua nella realtà ( tutti I bambini giocano con qualsiasi tipo di gioco). In merito alla risposte inerenti al lavoro più della metà dei bambini ha risposto che tutti possono fare gli stessi lavori, mentre la restante parte ha fatto alcune distinzioni tra lavori maschili e femminili.

– Noi, una grande famiglia: la maggior parte dei bambini si è identificata con persone dello stesso sesso e il lavoro scelto combacia spesso con quello reale dei genitori. Alla richiesta della suddivisione dei compiti in casa quasi tutti i bambini hanno risposto positivamente assegnando un ruolo sia agli uomini che alle donne. L’idea della grande famiglia ha entusiasmato i bambini, per molti di loro sarebbe una situazione positiva in cui adulti e bambini hanno la possibilità di passare molto tempo insieme.
– Giochiamo (seguimi, il cerchio degli abbracci, I confine corporei): dalle riflessioni fatte sia nel grande gruppo che individualmente è emerso che il gioco più apprezzato è stato quello del cerchio degli abbracci, quasi tutti hanno preferito il momento in cui ricevevano l’abbraccio pur non sapendo da chi e anche I più timidi dopo I primi momenti di osservazione hanno partecipato con entusiasmo. In molti hanno anche riferito che l’essere bendati non li faceva sentire completamente a loro agio. La maggior parte dei bambini ha detto che gli abbracci ricevuti erano tutti diversi ma che tutti li avevano fatti sentire bene. Per quanto riguarda il gioco “seguimi” tutti I bambini hanno dichiarato che hanno preferito guidare il/la compagno/a piuttosto che essere guidati ma nonostante ciò nell’esecuzione nessuno ha mostrato timore o insicurezza. Durante l’attuazione del gioco “I confine corporei” non sono stati riscontrati dai bambini difficoltà nell’ascolto o nel contatto fisico, anzi l’avvicinarsi dei compagni è stata vissuta in maniera molto positiva.
– Allenarsi alla vita (esprimere I tuoi sentimenti): attraverso quest’attività I bambini hanno potuto prendere consapevolezza di alcune emozioni e delle diverse modalità d’espressione delle stesse. In particolare hanno avuto modo di esprimersi attraverso il gioco del mimo, la danza e la rappresentazione grafica. Dai feedback dei bambini è emerso che hanno trovato più semplice esternare le emozioni attraverso il disegno, infatti alcuni per timidezza non sono riusciti a tirar fuori le proprie emozioni con il solo linguaggio verbale, ma l’aiuto del movimento corporeo e della musica ha reso il tutto più semplice. In questa proposta hanno avuto maggiore difficoltà I bambini che solitamente si mostrano più estroversi.
– La mia famiglia: le insegnanti hanno ricreato con materiale di riciclo alcuni animali (cigni, pinguini, leoni) e hanno così presentato delle diverse tipologie di famiglia, raccontando l’organizzazione familiare e le abitudini di questi animali. L’impatto di quest’attività è stato molto positivo. La famiglia dei cigni è stata quella che ha colpito maggiormente, soprattutto perché sia il padre che la madre si occupano delle uova e per questo motivo è stata anche la tipologia di famiglia che molti bambini hanno sentito più simile alla propria. In tanti hanno riferito, infatti, che sia il papà che la mamma si prendono cura di loro e svolgono dei compiti sia fuori che dentro casa.
– Una stanza per l’uguaglianza: trovandoci in una scuola che ha adottato la metodologia del Senza Zaino, l’organizzazione degli spazi è aperta e favorisce un clima di condivisione, inclusione e ospitalità. Tutti i bambini giocano spontaneamente con tutti i giochi senza far distinzione tra giochi da maschio o da femmina. La maggior parte dei bambini ha abbinato a quasi tutti gli spazi un’emoticon sorridente e le scelte sono state fatte prevalentemente in base alla propria indole e non al sentirsi o meno a proprio agio. Dalla riflessione è emerso anche che ai bambini piace molto la propria scuola così come è.
– Cosa faremo da grandi: per non influenzare le risposte dei bambini è stato chiesto prima di disegnare cosa vorrebbero fare da grandi, dalla rappresentazioni grafiche è emerso che molti bambini hanno scelto il medesimo lavoro del genitore dello stesso sesso, ed inoltre che il lavoro più scelto dalle bambine è quello della maestra (questa scelta porta a riflettere su quanto la figura dell’insegnante sia di riferimento). Si è proceduto poi con una discussione attraverso cui i bambini hanno potuto confrontarsi; nella maggior parte dei casi non c’è un pregiudizio sull’argomento ma soltanto qualcuno inizialmente ha affermato che ci sono
lavori prettamente maschili o femminili. La visione di fotografie rappresentanti uomini e donne che fanno gli stessi lavori ha portato alla conclusione che tutti possono fare qualsiasi mestiere e che “è giusto che ognuno possa scegliere cosa fare da grande”2. La visione di foto reali piuttosto che disegni ha facilitato i bambini in quanto mostravano la realtà a differenza dei disegni che possono essere anche frutto di immaginazione. Dopo aver osservato il libro “Cosa faremo da grandi?” è stato proposto il gioco del mimo, che però si è rivelato non semplicissimo per il poco materiale a disposizione per mimare i lavori.
– Questionario finale: dalle risposte dei bambini abbiamo rilevato che esiste ancora la categorizzazione tra giochi maschili e femminili, ma al tempo stesso i bambini hanno affermato che tutti giocano con qualsiasi gioco, senza alcuna distinzione. Per quanto riguarda le risposte inerenti al lavoro è riscontrabile una variazione nelle risposte rispetto al questionario iniziale, infatti anche la percentuale di bambini che aveva dichiarato che alcuni lavori possono essere svolti solo da maschi o solo da femmine ha modificato la propria visione. Da ciò si può dedurre che il seppur breve intervento è stato efficace e ha portato a dei risultati positivi.

In conclusione il team docenti è molto entusiasta per aver avuto l’opportunità di sperimentare e lavorare con i bambini su un argomento di così grande rilevanza. L’ E4E Tool Kit si è rivelato essere uno strumento utile, le buone pratiche educative sono risultate efficaci e interessanti. I punti di debolezza emersi riguardano principalmente l’aspetto didattico, poiché alcune proposte hanno bisogno di essere maggiormente calate dall’aspetto teorico alla pratica quotidiana della realtà scolastica. Si evidenzia, anche, che le attività previste nel kit sul linguaggio fanno prevalentemente riferimento a una fascia d’età più alta rispetto a quella dei bambini della scuola dell’infanzia. Un’altra criticità, inoltre, è stata rappresentata dalle ridotte tempistiche , motivo per cui sono state proposte solo alcune attività ai bambini e non è stato possibile svolgere le attività rivolte a insegnanti e famiglie.

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